I protagonisti 9 / il Cenerentolo con gli occhi da cobra

mauro mare

 

 

 Mauro Magini, dopo la vittoria

 chiede un passaggio

 verso i più prestigiosi

 tornei di poker live

 

 

 

 

mauro-ipnosi

 

 

 Questa volta,

 invece degli avversari,

 mukmak ipnotizza

 un bel piatto di fiches

 

 

 

premiazione

 

 

 E’ il momento dei sorrisi:

 il leader dei nostri Pro,

 Germano Martucci,

 premia il nuovo arrivato

 

 

 

 

 

 

Non si offenderà, l’amico Mauro “Mukmak” Magini, se lo accostiamo alla celebre favola. Il nomignolo Cenerentolo, del resto, fu affibbiato, prima che a lui, a un certo Jim Braddock, un pugile materasso che poi ingranò la marcia giusta e diventò campione mondiale dei pesi massimi. Lo ribattezzarono “Cinderella man”, e così è passato alla storia. Confessiamo, noi per primi, che la presenza a bordo di Mauro Magini era passata del tutto inosservata nonostante fosse, dopo le prime fasi del torneo, diventato chips leader con 439mila fiches. E quando è arrivato sul set per la finale, abbiamo pensato che fosse un qual si voglia passeggero della nave giunto fin lì per sbaglio, e stavamo per chiedergli di accomodarsi fra il pubblico. Solo quando si è seduto al tavolo abbiamo capito, come in un flash, che il Mauro Makmuk era un campione, e lo era di razza. A impressionarci sono stati i suoi occhi, fino a quel momento del tutto anonimi se non addirittura liquidi. Magini li ha improvvisamenti accesi di una luce ipnotica e li ha puntati contro uno dei rivali per un tempo interminabile, senza battere un ciclio o muovere un solo muscolo facciale. In natura, a quanto ne sappiamo, c’è un solo animale capace di fare altrettanto: un serpente che si chiama cobra. Incontrarlo non è molto piacevole. Il resto è storia: qualcuno ha osservato che il tavolo finale, fin quasi alla fine, era il “suo” tavolo. Poi ha mollato all’improvviso, quando è stato sicuro di aver centrato l’obiettivo che più gli stava a cuore: il primato  tra i classificati on line, un anno da Pro col nostro team. Di vincere il primo premio, a qual punto, non gli importava più nulla, e ha commesso qualche errore di troppo. La momentanea pace dei sensi, a poker, gioca brutti scherzi. 

Alla poker cruise Mauro Magini c’era arrivato puntando dieci euro in un torneo satellite. Lo ha vinto, e poi, la sera stessa, ha bissato con quello vero. La grande occasione, dopo una vita non sempre facile, segnata da tanti colpi di sfortuna. Romano de Roma, anzi di Testaccio, si è fatto le ossa nei percorsi di guerra delle bische e delle taverne, e ha sbarcato il lunario con mille mestieri, dal venditore di scarpe al pony express. Alle spalle, un divorzio sofferto e una figlia che adora, l’unica gioia autentica, forse, della sua vita. Si chiama Martina, e lo batte regolarmente nelle partite a scopa. Benvenuto a bordo, Mukmak Magini!

 

 

 

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