Poker e Politica estera: John McCain svela le sue carte sull'intervento in Siria

Poker e Politica estera: John McCain svela le sue carte sull'intervento in Siria
Il "twit" che svela le carte del Sen. McCain!

Quante volte abbiamo tuonato contro parlamentari e senatori che, nel pieno svolgimento dei lavori nelle Camere, venivano pizzicati, tablet alla mano, a giocare al solitario, a tresette o a ruzzle?

 

Antonio Martino, Gaetano Pecorella, Rosy Bindi. L’elenco è lunghissimo e assolutamente bipartisan. Beccati dagli obiettivi dei fotografi presenti in aula, o “cantati” dai tweet degli avversari politici, hanno fatto gridare allo scandalo e indignato l’opinione pubblica. Un malcostume tutto italiano, o al massimo di Paesi dalla discutibile tradizione democratica, come nel caso di Arifinto, il parlamentare indonesiano, indomito paladino della lotta alla pornografia, beccato in Parlamento a guardare sul tablet… indovinate cosa?

 

Beh, sapere che i nostri “eletti”, nonostante la veneranda età, sappiano usare le nuove tecnologie, potrebbe essere una scoperta confortante. Magari ci aspetteremmo che ne facessero un uso migliore, che non si distraessero durante le votazioni e non tirassero calci di rigore virtuali mentre si discute del NOSTRO futuro… ma dobbiamo dire, in tutta onestà, che nell’esercizio di questa cattiva abitudine non sono soli e, forse, nemmeno i peggiori.

 

Da questa mattina uno scatto della fotografa del Washington Post Melina Mara fa il giro di web, impazzando da un sito all’altro, rimbalzando su blog e social network di tutto il mondo. Ritrae il Senatore repubblicano John McCain mentre gioca a poker sul proprio smartphone, mentre la Commissione Esteri discuteva sull’opportunità di un intervento armato in Siria. Quello stesso senatore che, proprio facendo leva sui suoi eroici trascorsi militari, nel 2008 sfidò Obama nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti.

 

Ma gli anglosassoni, si sa, hanno uno spiccato senso del dovere e un’irreprensibile dignità morale. Beccati con le mani nella marmellata, al più piccolo scandalo che rischia di macchiare la propria immagine o quella del proprio partito, si cospargono il capo pubblicamente, si dimettono, si ritirano a vita privata. Non il veterano del Vietnam McCain che, quasi ad anticipare ogni battuta, appena scoperto, ha twittato con spavalderia molto italiana: “Scandalo! Beccato a giocare con l’iPhone durante una seduta in Senato di oltre tre ore – la cosa peggiore è che ho perso!

 

Tanto per la cronaca: il partito Repubblicano ha poi votato a favore dell’intervento. Chissà se questa può essere considerata una vittoria o una sconfitta. Ma forse il runner up delle presidenziali USA 2008 voleva solo dimostrare che ogni guerra è un azzardo.

 

Ai posteri l’ardua sentenza.

 

 

 

 

 

Utilizziamo cookie nostri e di terze parti per migliorare i nostri servizi. Puoi ottenere maggiori informazioni nella nostra sezione Informativa sulla privacy e i cookie.