Buy-in contenuti e tracciabilità del denaro: queste le basi del “Poker Sportivo 2.0”

Buy-in contenuti e tracciabilità del denaro: queste le basi del “Poker Sportivo 2.0”
Equiparare il Poker alle altre discipline sportive: un sogno per tutti noi!

Amici appassionati,

in un mio articolo della scorsa settimana avevo parlato dell’attesa conferenza stampa nella quale la FIGP (Federazione Italiana del Gioco del Poker), dopo l’accordo con l’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, avrebbe presentato il progetto “Poker Sportivo 2.0”, relativo alla disciplina di regolamentazione del Poker Live. Un progetto ambizioso, che mira a vedere riconosciuta al Poker Sportivo quella dignità che potrebbe portarlo ad essere riconosciuto come disciplina di abilità, al pari degli Scacchi o del Bridge.

 

Ma veniamo subito ai dettagli del progetto, che si possono ricondurre a due punti fondamentali: tornei dal basso costo e tracciabilità del flusso di denaro, a partire dai buy-in fino ai montepremi distribuiti. Tra i vari punti trattati, infatti, il presidente della FIGP, Isidoro Alampi, ha fissato come fondamentali proprio questi due punti, attraverso i quali si potrebbe regolamentare un settore che può contare circa 10.000 addetti ai lavori. I ticket di iscrizione ai tornei – che, sempre secondo la FIGP non dovrebbero superare un costo di ingresso di 50 Euro – dovranno essere emessi da un sistema centralizzato e i montepremi distribuiti con accrediti su carte di credito o prepagate, in modo che i flussi di denaro possano essere costantemente monitorati.

 

A questo proposito, è proprio di oggi la notizia di una nuova sentenza in favore dei tornei dal basso costo: l’ennesima vittoria del Poker Live, grazie a una magistratura che, ancora una volta, ha riconosciuto al torneo dal buy-in contenuto (nello specifico era di 60 Euro) e nella formula freezeout un gioco di abilità (a questo link i dettagli della sentenza più recente).

 

Alle parole di Isidoro Alampi si sono aggiunte quelle del direttore dell’ASI, Diego Malau, che ha parlato di una polizza di copertura legale per evitare ogni rischio alle associazioni che si affilieranno al progetto.

 

Dopo anni di insistenze, insomma, sembra essersi finalmente aperto un tavolo di lavoro, dal quale cominciare a porre le basi per il riconoscimento del Poker Sportivo da parte del CONI. Il progetto sembra credibile, ma sarà importante valutare il riscontro da parte degli addetti ai lavori che, di fatto, decideranno se essere interpreti di questo progetto, dandogli la possibilità di prendere forma o se, invece, riterranno opportuno aspettare nuovi sviluppi futuri.

 

Ancora una volta devo chiudere con un “To be continued”, perché il “Poker Sportivo 2.0” è appena cominciato… e noi aspettiamo con ansia – e fiducia – i prossimi sviluppi!

 

if   🙂

 

 

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