Il “Cavalier Burbero” alla conquista di Malta per aiutare i meno fortunati

Il “Cavalier Burbero” alla conquista di Malta per aiutare i meno fortunati

I finalisti del PPTour di Malta, tra i quali capeggia un Burbero scatenato!
I finalisti del PPTour di Malta, tra i quali capeggia un Burbero scatenato!

Dove c’è il Burbero dal Cuore d’oro, Matteo Impagliatelli, ci sono sicuramente rumore, simpatia, colore e battute. Ma anche concentrazione e determinazione, per arrivare dritti all’obiettivo: il risultato. Uomo di grande esperienza, il Burbero sa che per puntare alla meta talvolta non basta la fortuna: occorre essere motivati. E nessuno potrà fermarti se la tua motivazione sono i “burberini”, ovvero la famiglia “allargata” che hai creato, quella delle tante persone bisognose alle quali hai deciso di dare una mano.

 

 

 

Al nostro arrivo Matteo saluta Dennis davanti alla porta di casa della famiglia del piccolo Javier
Al nostro arrivo Matteo saluta Dennis davanti alla porta di casa della famiglia del piccolo Javier
Nella recente tappa del PPTour di Malta il Burbero mi ha presentato Dennis e Dorelle, entrambi 34enni: sposati da 8 anni, lui lavora in una ditta che si occupa della manutenzione di uno dei tanti hotel di Malta, lei è casalinga ma, soprattutto, madre a tempo pieno di Javier, un bimbo di 7 anni affetto da schizencefalia, una rara malformazione che lo ha visto nascere e svilupparsi con una parte mancante del cervello. I problemi di Javier si sono manifestati da subito, anche per una evidente deformazione del cranio, che ha costretto il piccolo Javier, alla sua tenera età, a sottoporsi a ben tre interventi chirurgici, uno al cuore e gli altri due alla testa, necessari per provare a normalizzare le attività di un cervello sviluppatosi solo per metà. A tutt’oggi, Javier è un bambino iperattivo con diversi problemi di gestione dell’equilibrio e che, inoltre, non riesce a parlare, ma comunica solo attraverso pochi suoni e gesti che i suoi genitori hanno ormai imparato ad interpretare. Così come nel tempo hanno adattato la loro casa, rendendola a misura del loro cucciolo che può giocare, mangiare e dormire in tutta sicurezza. 

 

Tutto in casa è realizzato per le esigenze del piccolo Javier
Tutto in casa è realizzato per le esigenze del piccolo Javier
Grazie all’interessamento del Burbero, che era venuto a conoscenza di questa storia alcuni mesi fa e si era subito attivato per una raccolta fondi, Dennis e Dorelle hanno potuto accompagnare il piccolo Javier a York, in Inghilterra, dove per un mese è stato sottoposto ai primi tre corsi di terapia previsti: “Talk tools” (Strumenti per il linguaggio), “Listening Therapy” (Terapia dell’ascolto) e “Senses’ integration” (Sviluppo dei sensi). Immediati i risultati, con un episodio allo stesso tempo simpatico e commovente: finite le terapie, i medici suggerirono a Dennis e Dorelle di portare immediatamente Javier in un fast food, per consumare hamburger e patatine: un pranzo tipico per un bambino, che loro avevano sempre dovuto negare a Javier, per i suoi problemi di masticazione. Invece, per la prima volta, Javier masticava, e consumava quel panino con tutta la gioia e la soddisfazione che trasparivano dai suoi occhi e dai suoi gesti. Sguardi, carezze, sorrisi, che ripagano i genitori dei tanti sacrifici…

 

Per continuare il suo percorso verso una vita il più possibile vicina alla normalità Javier dovrà sottoporsi ad altri due step di questi cicli di terapia, trasferendosi nuovamente in Inghilterra insieme ai suoi genitori per i mesi necessari. Una strada ancora lunga ma, per fortuna, la macchina della solidarietà continua a funzionare, contribuendo a creare quel nuovo gruzzolo che servirà alla famigliola per i prossimi periodi da trascorrere in Inghilterra: diverse donazioni, di qualunque cifra, arrivate dai clienti del casinò e dai giocatori del nostro torneo, che hanno immediatamente aderito all’appello di Matteo Impagliatelli. Non solo: lo stesso Burbero dal cuore d’oro, in questa occasione, ha potuto contribuire come donatore principale. Forse dovremmo pensare che Matteo presagisse questo risultato: ormai ci aveva abituato alla sua apparizione speciale con uno dei suoi travestimenti nel day 1 del torneo. Invece, questa volta, sembrava essersi presentato più serioso del solito. Grazie anche al supporto del suo angelo custode – la dolcissima moglie Ida, sempre silenziosa, ma sempre presente alle sue spalle – colpo dopo colpo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, Matteo scalava posizioni. Fino a conquistare con grandissima determinazione il Tavolo Finale del Main Event.

 

A questo punto, prima di arrivare all’appuntamento col Final Table e, quindi, alla conclusione di questa storia, ho voluto conoscere qualche dettaglio in più della vita di Matteo Impagliatelli il quale, su tutti, ha voluto raccontarmi un episodio che lo aveva segnato, sin dall’infanzia. Era in strada, dopo una delle tante marachelle combinate nella sua San Giovanni Rotondo, quando si imbatté in un giovane frate, tale “Pio”. In quella occasione, colui che successivamente sarebbe diventato San Pio lo redarguì dicendogli di rimettere tutto a posto, perché nessuno si sarebbe accorto di nulla ma aggiunse che, qualora Matteo avesse ripetuto quel gesto, non gli sarebbe mai stato perdonato. In fondo, si trattava soltanto della sottrazione di pochi spiccioli dalle tasche della nonna, per comprare caramelle ed altre leccornie per sé e per gli amichetti. Eppure Matteo non dimenticò più quelle parole, pesanti come macigni, forse per il fatto che era convinto che nessuno potesse averlo visto consumare quel piccolo reato tra le mura domestiche: non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che quel giovane frate ne avesse conoscenza e lo riprendesse con tanta veemenza. Da quella lezione Matteo imparò quanto fosse importante preservare e curare nel tempo gli affetti familiari. Ne fece tesoro da subito, cominciando a seminare e coltivare anche le amicizie sulla base degli stessi valori al punto che oggi Matteo può vantare una famiglia “allargata” a centinaia di persone. Tutte quelle persone che ha trovato lungo il suo percorso e alle quali non ha mai fatto mancare un sorriso, una buona parola e un aiuto concreto.

 

Durante il racconto il tempo è volato, fino al momento del Final Table: a quel punto il Burbero mi lascia per andare ad indossare l’armatura da Cavaliere di Malta, con la quale avrebbe affrontato gli avversari, pronto a dare battaglia all’ultima carta! Purtroppo per lui, gli scontri non sono stati particolarmente favorevoli e ha dovuto arrendersi in settima posizione, ma ha portato a casa un bottino di guerra di qualche migliaio di Euro. Il suo primo pensiero? Donare il venti per cento della sua vincita alla famiglia del piccolo Javier… poteva esserci un finale migliore per questa storia?? Qualcuno potrebbe sostenere di sì, perché il Burbero avrebbe potuto sollevare il trofeo e guadagnare una cifra ben più consistente. Tuttavia, la vittoria più bella è stata la sua lezione di umanità e di stile, che fanno di Matteo Impagliatelli, Burbero solo nel nomignolo con cui ama farsi chiamare, un campione vero, un maestro di vita.

 

♣   if

Se voleste contribuire alla causa del piccolo Javier, vi basterà contattare il Burbero, scrivendogli sulla pagina personale su Facebook.

 

 

 

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