Verso il PPtour di Saint Vincent – Matteo Sbrana gli avversari e torna in campo!

Verso il PPtour di Saint Vincent – Matteo Sbrana gli avversari e torna in campo!
Matteo asso nel poker ma carente nel codice stradale! Lo ritroveremo a Saint Vincent!

Matteo forza.ktp Sbrana, team pro di Pokerclub – Lottomatica – è il nostro 32esimo uomo per Saint Vincent: ieri si è intascato il pacchetto all-inclusive del valore di 1.650 che lo porterà dal 9 al 13 Gennaio nella splendida location della Valle d’Aosta per la tappa del People’s Poker Tour.

Matteo è un amico della piattaforma e del nostro live, quindi  lo abbiamo contattato per un’intervista: come ci aspettavamo, ha accolto la nostra richiesta con un consenso…ed un sorriso, immancabile biglietto da visita del player bergamasco.

 

 

 Ciao Matteo, innanzitutto complimenti per la vittoria del torneo di qualificazione di ieri: partiamo proprio da questo. In che momento e con quale mano hai capito di avere buone possibilità di vincere?

 

In realtà non c’è stato un momento preciso in cui l’ho capito: ho perso un colpo con JJ > QQ, poi però ho vinto un po’ di piatti, sono tornato in gioco. Arrivati a 3 left i miei avversari facevano size un po’  avventate diciamo – sorride – fase per me  assoluatente card death; sono ugualmente riuscito ad arrivare in HU e la mano decisiva è stata KQ > K7 in cui l’ oppo chiama il mio push con 14 bui: la dama al turn mi ha consegnato le chiavi di Saint Vincent. Avevo già provato questo sat qualche settimana fa arrivando secondo: essendo un winner take all c’è sempre il rischio che si rimanga un po’ male facendo secondi o terzi; fortunatamente stavolta è andata bene e sono molto felice di questo.

 

Da quanto manchi ad un PPTour  e cosa ti è mancato del circuito?

 

Manco ormai dal 2012, tappa di Nova Gorica. Del PPTour mi manca soprattutto l’ambiente familiare: ho iniziato proprio con voi dalla Cruise del 2009 e fino al 2012 ho fatto praticamente tutte le tappe: ripeto, mi è mancato proprio il “sentirmi a casa”, il fatto di poter ridere e scherzare comunque vada ed è per questo motivo che, dopo un periodo di pausa dai live che è durato tutto il 2013, anno in cui non ho praticamente fatto nulla in questo senso, un po’ per circostanze e un po’ per scelta (ndr. l’ingresso nel team online di Pokerclub lo ha portato a concentrarsi maggiormente sull’online) ho deciso di riprendere ripartendo proprio con il PPTour, inaugurando il 2014 come l’anno del mio ritorno in campo. Sono felice che sia proprio il PPtour e Saint Vincent, location questa tra l’altro che mi vedrà subito di nuovo impegnato anche per il torneo live di PLS, sempre a gennaio.

 

 

Lasciamo per un attimo da parte il torneo, svelaci qualcosa di te: sei un poker player professionista da anni, come si è evoluto il tuo gioco nel tempo?

 

Il mio gioco si è evoluto rispetto ai cambiamenti nel modo di giocare dei miei avversari: credo che il modo migliore per giocare al texas hold’em sia quello di adattarsi alle diverse situazioni. Io sono un giocatore di tornei e di HU, il mio gioco varia sempre a seconda del tavolo e degli avversari. Oltre a ciò, cerco di tenermi sempre informato sulle evoluzioni attraverso forum etc  dove vengono riportate tutte le nuove tendenze: per tornare alla tua domanda direi che il segreto è essere tight, aggressive o maniac a seconda delle situazioni, quindi assolutamente eclettici: il mio gioco si è evoluto in questo senso, cercando di adattarmi sempre alle diverse situazioni.

 

 In media in un torneo live quanti tuffi fai? 🙂

 

In media in un torneo online quanti tuffi faccio? Troppi. Ride. No scherzo, diciamo che ultimamente ho cercato di farne un po’ meno perché mi son reso conto che in passato (ricordo perfettamente buona parte delle mani giocate di tutto il 2012, ho un’ottima memoria rispetto a questo) mi sono reso conto di farne effettivamente troppi e rispetto ad un field come quello italiano può essere sbagliato, soprattutto perché la maggior parte sono giocatori  veri.  Sicuramente nell’on-line oggi di tuffi ne faccio pochissimi, nei live, essendoci  varie componenti fisiche come i tells, qualche tuffetto me lo concedo ancora.  In ogni caso credo che per arrivare in fondo in un grande torneo almeno un paio di grossi tuffi  vadano presi.

 

Sappiamo che sei fidanzato con la tua compagna di team, la bella Valeria Bergomi: vi siete mai ritrovati l’uno contro l’altro al tavolo? Rispondi sinceramente: come ti comporteresti ad averla come avversaria? Saresti disposto a farle un grande bluff  se necessario per vincere un grosso piatto in una fase importante di un torneo?

 

Allora, ci siamo trovati a giocare uno contro l’altro spesso on-line, 5/6 volte anche per sbaglio: c’è un grosso margine di rischio, in quanto giochiamo entrambi HU e Sit&Go dello stesso buy-in, quindi può capitare: abbiamo sempre giocato normalmente e credo che ne abbia vinti più lei di me! Se fossi disposto a farle un grosso bluff per vincere un torneo? Non lo so… per come sono caratterialmente non credo, anche perché se vincessi un grosso torneo è come se lo vincesse anche lei. Non credo, no. Anzi diciamo di no.

 

Chi dei due grinda di più? Chi è più aggressivo dei due al gioco? E nella vita?

 

Dei due grindo più io anche se lei in questi mesi ha giocato davvero tanto e sta arrivando a fare veramente dei  bei numeri perché gioca davvero tanti Sit: mi sta raggiungendo. Nel gioco sono io il più aggressivo anche se lei, che all’inizio era molto chiusa, ultimamente si sta evolvendo molto. La sto vedendo fare diverse mosse, molti tuffi quindi non è di certo chiusa. Nella vita la più aggressiva e sicuramente lei, anche perché non ci vuole molto per esserlo rispetto a me – ride – che sono assolutamente per il Vivi e lascia vivere

 

 Quando siete da soli, quanto parlate di poker? Sarà con te a Saint Vincent?

 

Io e Valeria stiamo insieme da un annetto: all’inizio ne parlavamo tantissimo, ora di meno perché ci siamo accorti che il 95% dei motivi delle nostre litigate riguardava proprio il poker, quindi ora meno se ne parla, meglio è. Anzi oggi capita che io stia con il mio pc e lei con il suo a grindare e non ci guardiamo neanche e a fine serata si parla di altro, si guarda un film etc.  Ovviamente ancora oggi ci capita di confrontarci ma davvero – ride – spesso finisce in discussione perché ognuno ha le sue idee ed il suo modo di vedere le cose  e poi si sa che parlando di poker  si finisce spesso con il discutere, figuriamoci con la propria compagna! A Saint Vincent  non so se sarà con me,  spero di sì, compatibilmente con i suoi impegni lavorativi e familiari perché Valeria ha un meraviglioso bambino di 5 anni: insomma, vedremo, anche tenendo conto che dopo due settimane sarà impegnata anche lei sui tavoli del PSL. Però cerchermo di esserci entrambi.

 

 

  Sui tavoli da gioco virtuali sei conosciuto come forza ktp, che significa?

 

 

Ride. Il mio nick non vuol dire praticamente nulla: registrai il mio account, tanti anni fa, su Microgame quando ancora non c’era il trexas hold’em, lo feci per le scommesse sportive: dato che mi dissero che non sarebbe servito praticamente a nulla, scelsi a caso, guardando la classifica della serie A finlandese e quel giorno c’era una squadra che si chiama FC KooTeePee, abbreviato ktp, e quindi, dissi a caso forzaktp e poi non potendolo cambiare è rimasto il mio nick storico.

 

 Che sensazioni hai riguardo al live?

 

Riguardo ai live io ho sempre avute buone sensazioni: nasco come giocatore live per poi passare all’online, anche perché insomma mi son reso conto che sia estremamente difficile vivere di live che rimane comunque il mio Main Game: le mie sensazioni per questo sono sempre molto positive. Il discorso è che si deve sempre aver voglia di giocare, essere molto concentrati, pronti ad affrontare fisicamente e mentalmente quelle che a volte sono maratone perché, per forza di cose, se si vuol arrivare in fondo a tornei importanti bisogna stare ad un tavolo 4,5 alle volte 6 giorni di fila, 10/12 ore al giorno seduti, dove il minimo errore può costare davvero caro, quindi sono faticosi. Continuo a considerarmi più bravo nel live che non nell’online, nel primo ci sono tante informazioni, tante cose da cogliere, quindi lo reputo molto più impegnativo: non è come per l’online dove puoi staccare ogni due, tre ore, live non si può.  In generale  comunque le mie  sensazioni su questo PPtour e sul  2014 sono buone: mi va di giocare e di far bene! Speriamo di festeggiare un buon ritorno sul campo proprio a Saint Vincent!

 

Matteo grazie mille, auguri di buone feste e salutaci Valeria! 🙂 🙂

 

Nel salutare Matteo ne approfittiamo per fare i complimenti anche Michele Peralta, alias miky1953, player torinese che lunedì sera si è intascato la qualificazione: anche il suo dovrebbe essere un ritorno al live dopo diverso tempo.

 

Ci vediamo tutti a Saint Vincent! Vamoss!

 

 

 

 

 

 

 

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