Raffaele “Benetton” Ranieri
esulta dopo la vittoria.
Tavolo finale: Ranieri
regola i conti con Montagna
Il neo campione,
ancora incredulo,
indica l’assegno
ai suoi supporters
Benetton, che adesso è diventato un nick name che tutti conoscono, era il motorino che Raffaele Ranieri guidava da scavezzacollo prima di mettere la testa a posto. Una storia che ricorda quella di un certo Antonio Mellini, divenuto celebre negli anni ‘70 come Agostino o’ Pazzo. In sella a una Ducati truccatissima, tenne in scacco per mesi la polizia napoletana con le sue incredibili acrobazie per i quartieri spagnoli. Lo catturarono mentre era in auto con alcuni amici, fece qualche giorno di galera e poi fu ingaggiato come stuntman e lavorò con registi importanti, da Ettore Scola a Liliana Cavani.
Raffaele, che a quell’epoca non era ancora nato, ha scelto invece un’altra strada: quella del poker. Passato dalle moto spinte a un tranquillo scooterone, per la gioia di mamma che finalmente può dormire tranquilla, si è trasformato nel classico bravo ragazzo che tutte le donne di una certa età vorrebbero per genero. Viso pulito e rassicurante, casa a San Giuseppe Vesuviano, è uno che lavora sodo: ha aperto una yogourteria e dà una mano nella lavanderia di famiglia. Pratica molto sport, è animatore di una squadra di calcetto, ha una fidanzata che adora e che si chiama Teresa. Nella nostra crociera è capitato per caso, con un gruppo di amici che gli hanno fatto da clak, pagando di tasca sua il biglietto e la quota d’iscrizione. Tanto per staccare la spina e rilassarsi qualche giorno. Si è seduto al tavolo senza crederci troppo, e forse proprio per questo non ha sbagliato una mano, fino a quando è arrivato al testa a testa con Montagna. Per nulla intimidito – il ragazzo ha fra l’altro molta fede in se stesso – ha vinto anche lì, e si è messo in tasca trentamila cocuzze, che gli fanno comodo per incrementare il negozio. Ammesso che gli resti qualcosa, perché, da ragazzo generoso, non ha dimenticato gli amici: la prima cena di festeggiamento, a Barcellona, gli è costata 630 euro, più altri 500 per un giro di bevute. E fortuna che poi gli è venuto il mal di mare, e ha dovuto chiudersi in cabina per il resto del viaggio. Senza poter giocare nemmeno il side event di consolazione perché, visto che l’appetito vien mangiando, voleva vincere anche quello.