Dottori in Poker – L’uomo nero lancia la monetina!

Nicola Boogeyman77 Chiarinelli a Budva

 

  

   Boogeyman, l’uomo nero:

   questo il nick scelto

   da Nicola Chiarinelli

   per impressionare gli avversari

 

 

 

Caro Giocatore,

ormai esistono corsi di laurea in tutte le materie, persino quelle più inutili. Mancava, però, proprio quella dedicata al nostro mondo: lacuna davvero imperdonabile. Abbiamo rimediato, e non è stato difficile, perché di professori noi ne abbiamo già tanti: sono quei player che del poker hanno fatto una scienza, che sanno calcolare out e odds, che da un semplice sguardo al board capiscono quante volte uscirà un colore all’asso o un full al jack. Hanno letto libri, e magari un giorno ne scriveranno di loro. Adottano tattiche diverse a seconda del torneo che giocano e del livello dei bui, considerano con scrupolo la posizione, e prima di buttarsi nella mischia cercano di capire se hanno di fronte avversari chiusi, aperti, maniaci o rocciosi. Intendiamoci: vincono e perdono anche loro come i comuni mortali, e sono i primi a sapere che in ogni gioco di carta il “fattore C” esercita il suo peso. Ma sul lungo termine sono vincenti, e qualcuno ha scelto il poker come mestiere, oltre che come passione.  Noi crediamo che i loro consigli (cominciò tanto tempo fa Vincenzo Ghirino10 Di Natale, continuò Sandro Tenmay Spinozzi, senza dimenticare i preziosi contributi di Giuliana flop60 Celestini, la nostra professionista) possano essere non solo utili ma anche appassionanti. Li abbiamo sempre valorizzati nei piani alti del blog, e abbiamo goduto del loro successo sui lettori, testimoniato da raffiche di commenti capaci di propiziare, a loro volta, repliche e risposte. Ma da oggi faremo di più: abbiamo creato una categoria “ad hoc”, e l’abbiamo chiamata, con un pizzico di ironia, “Dottori in poker”. E lasciamo onere e onore di aprire l’anno accademico all’amico Nicola Chiarinelli, in arte Boogeyman, che è poi l’uomo nero che s’invoca, in America, come spauracchio. Tenetene conto, perché magari, nei prossimi giorni, rimedierete da lui qualche clamorosa bocciatura!

 

 

“MALEDETTA VARIANZA” di Nicola Chiarinelli

Eh già, proprio la Varianza sembra essere il peggior nemico di ogni giocatore di poker, un concetto matematico semplice ma altrettanto letale…

Per capire meglio di cosa si sta parlando ci agganciamo al concetto di coin-flip, ossia del famoso lancio della monetina, infatti ormai è noto come la maggior parte delle fortune in un torneo sia live sia online sia imprescindibile dalla vittoria di almeno un paio di coin-flip vincenti nei momenti clou di una partita.

ebbene ormai è noto come questi colpi considerati grossomodo al 50% (con la coppia leggermente favorita su due overcard) nel lungo periodo siano vincenti circa la metà delle volte ora, quello che resta difficile valutare da parte di noi giocatori, è quanto lungo – o meglio da quanti colpi – sia costituito il “lungo periodo”. Sicuramente parliamo di un concetto astratto di non facile numerazione, ma il lancio della monetina in questi casi può risultare molto utile ad avere un’idea di lungo periodo. La teoria ci dice che lanciando la monetina 100 volte, circa la metà delle volte avremo il segno testa, la restante parte il segno croce: ora sfido ogni giocatore a farlo e vedrete che difficilmente si verificherà il 50%, anzi sicuramente saremo ben distanti da quella parità, da studi quasi scientifici per avvicinare le percentuali servirebbero oltre 1000 lanci.

La differenza tra l’atteso 50% e i risultati ottenuti prende il nome di varianza.

Ci capiterà spesso di annotare risultati intorno al 60% – 40% o anche più distanti, ciò non vuol dire che sia corretto considerare queste percentuali errate, bensì occorre valutarle su un numero di giocate di gran lunga superiori.

La history di ogni giocatore è piena di “bad run” in cui si vince un coin-flip una volta su dieci e viceversa…

Beh la VARIANZA è l’artefice delle sfortune o fortune di un giocatore, la storia di alcuni dei top player è ricca di aneddoti interessanti ed utili a capire questo concetto. Si parte dal racconto di un nostro connazionale che, nel vincere un EPT, ha annoverato la vittoria di 14 coin-flip consecutivi nel medesimo torneo…

Tutto questo per capire che tale concetto andrebbe valutato su centinaia di tornei e Sit&Go e che il nostro profitto è strettamente legato alla VARIANZA: è essa che determina le nostre fasi di rush negativo o positivo, partendo dal fatto che nella stramaggioranza dei casi il nostro torneo ce lo giochiamo in coin-flip o che, comunque, per accrescere il nostro stack anche nelle fasi intermedie di un torneo affrontiamo comunemente colpi al 50%.

La differenza a questo punto tra un campione e un giocatore comune, seppur preparato, sta proprio nel saper affrontare questo concetto ed utilizzarlo a proprio favore massimizzando le vincite nei periodi di rush positivo e minimizzando le perdite nelle fasi avverse….

La storia, seppur giovane, del Texas Hold’em italiano ci insegna che tenendo a mente tale concetto e rapportandolo in maniera scrupolosa al nostro bankroll, riusciremo a limitare gli effetti della Varianza e ciò ci permetterà di sopravvivere e di lucrare buoni profitti evitando il rischio più grande per un giocatore ossia quello che in gergo pokeristico viene definito “ANDARE ROTTI”, ossia non avere più alcuna possibilità di giocare neanche a limiti bassissimi per mancanza di fondi.

Sperando di aver suscitato l’interesse della nostra famiglia PEOPLE’S e magari creando spunto per le riflessioni, i commenti e le opinioni di ogni player….un saluto dal Vostro amico Boogeyman….

 

 

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