Vincenzo Di Natale
si definisce un “Ghirino”:
ma quando si tratta di poker
è tutt’altro che pigro!
L’abbiamo appena inaugurata, ma la rubrica “Dottori in Poker”, una categoria che potete trovare nel menù a tendina che si aprirà passando col mouse su “Mondo PRO” nella barra verde, o anche in basso su questo blog, gode già di splendida salute. Anche perché abbiamo ricevuto un intervento dal nostro dottore per antonomasia: Vincenzo Di Natale, in arte Ghirino10. A Budapest, per un altro suo scritto, gli avevamo assegnato un premio speciale. Qui Ghirino dimostra che il riconoscimento era ampiamente meritato.
POKER ROOM TRUCCATA – di Vincenzo “GHIRINO10” di Natale
Ovunque online possiamo trovare articoli e discussioni su quanto le poker room siano affidabili e che il gioco da loro offerto sia regolare. Non si sa per quale arcano motivo moltissimi giocatori usano le più assurde e incredibili scuse per giustificare le loro carenze a livello di gioco, e ovviamente il maggiore imputato è sempre uno solo: la poker room truccata!
Ormai, sono nate delle vere e proprie leggende che narrano di situazioni che si ripetono spesso che, a detta di qualcuno, appalesano quanto il gioco online sia alterato per il volere dei gestori e che favoriscono, non si sa per quale assurda ragione, alcuni giocatori più di altri. Ovviamente con gli anni queste congetture sono cresciute moltissimo in numero e annoverano tra i loro addetti moltissimi regular del gioco online. Ora esamineremo un po’ le teorie più famose proposte negli ultimi anni:
– Il chip-leader vince sempre gli all-in: incredibilmente, una delle credenze più celebri è proprio questa! Quante volte ci sarà capitato di andare all-in ormai in una situazione di short-stack, ed essere chiamati da uno stack più grande con carte improbabili? Ovviamente diverse volte abbiamo subito il così detto “scoppio” per essere così eliminati. Come in tutte le situazioni, il giocatore medio ricorda solo le sconfitte e gli scoppi, mentre sicuramente non ricorderà tutte le volte che, nella stessa situazione, ha portato a casa il piatto.
– I tornei devono finire il prima possibile: questa congettura parte dal presupposto che per poter permettere alla poker room di aprire altri tavolo, e quindi guadagnare di più, ci sia uno scontro troppo frequente tra mani impossibili da foldare, con relative eliminazioni in serie; come se i server delle case da gioco siano così limitati che per permettere l’apertura di un sit o di un torneo, necessariamente debbano chiudere uno dei tavoli in corso.
– Se prelevo i soldi dal mio conto, il sito poi mi fa perdere: un’altra celebre teoria è basata su un concetto prettamente economico. Secondo alcuni, se dopo una grossa vincita preleviamo una parte dei soldi che abbiamo sul nostro conto-gioco, “necessariamente” la poker room si riprenderà i soldi che abbiamo prelevato, anche con gli interessi! Come se i soldi che un giocatore vince li andasse a prendere direttamente dalle casse della poker room e non dai buy-in degli altri giocatori. Purtroppo moltissimi giocatori non afferrano il concetto che le poker room guadagnano indipendentemente da chi vince…
– Le poker room fanno vincere sempre gli stessi giocatori: altra teoria alquanto bizzarra, ma che ha comunque un buon seguito, è quella secondo cui i giocatori più vincenti non sono altro che account di proprietà della poker room stessa e che quindi tutti i soldi, anche quelli dei tornei, vadano nelle casse dei gestori. C’è da dire che questa diceria è quella che minimamente più si avvicina ai casi reali per alcune frodi fatte da esperti informatici. Questi casi, concentrati su poker rooms “sospette” e a livelli di gioco molto elevati (difficile che un truffatore perda tempo con tornei da 5 euro!), sono enormemente rari e facilmente smascherabili.
– Se durante una sessione mi girano le carte, vinco tutti i colpi: una credenza molto particolare è quella legata alle singole sessioni di gioco. Secondo alcuni esistono sessioni decise dal randomizzatore nelle quali si vince ogni mano, e sessioni negative che possono polverizzare il nostro intero bankroll. Il giocatore occasionale, che anche in questo caso non ha un campione di mani sufficiente a dimostrare che sia solo un problema di varianza, pensa che sia il volere del “dio server” a decidere le sue sorti in una sessione di gioco. Spesso addirittura, gli adepti a questa teoria, riavviano spesso la poker room per cercare di cambiare l’andamento delle proprie sessioni, ma ovviamente questi sforzi si rivelano sempre vani.
Volendo potremmo continuare per giorni ad elencare tutte le in(poco)credibili teorie inventate sul gioco online, perché il giocatore perdente ha sempre una teoria per giustificare le proprie sconfitte. Tutte le poker room online in realtà hanno dei certificati che garantiscono con assoluta certezza la casualità dei loro algoritmi, altrimenti non potrebbero entrare nel mercato. Qualsiasi giocatore che dà credito a queste congetture farebbe meglio a non giocare, in quanto questi dubbi possono ripercuotersi sulla bontà del suo gioco, facendogli perdere molti soldi e far guadagnare così gli altri giocatori…e non la poker room!
Vincenzo “GHIRINO10” di Natale