La nostra piattaforma
è pronta per i nuovi giochi e adeguata
alle nuove indicazioni normative
afferma Fabrizio D’Aloia
“La data del 18 luglio per il lancio del poker cash e dei casinò games è una data che possiamo confermare perché siamo in procinto di svolgere e portare a compimento le ultime attività e pratiche burocratiche richieste dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. La nostra piattaforma è pronta per i nuovi giochi e adeguata alle nuove indicazioni normative”. Fabrizio D’Aloia, presidente di Microgame e del network People’s Poker, fa il punto sul lancio dei nuovi giochi pronti a dare un notevole impulso al market da qui a meno di un mese e per i prossimi anni in Italia.
Confermato anche il lancio della piattaforma People’s, quindi, oltre che avere ulteriore riprova che la data del 18 luglio è assolutamente attendibile. Salvo sempre imprevisti tecnici e burocratici da mettere comunque in conto. Ma Aams ha dato l’ok, i concessionari ci sono e al massimo si potrà slittare di qualche settimana.
Si profila quindi un lancio quasi in simultanea di tutte le poker room. “E’ auspicabile che si parta tutti insieme per evitare alterazioni del mercato costruito sulla modalità torneo e che si appresta a subire uno stravolgimento. Non dipenderà dagli operatori e noi saremmo comunque felici se si dovesse partire tutti insieme perché l’obiettivo è di fornire agli utenti un’offerta allargata e di qualità”.
Microgame si distinguerà anche per l’offerta specifica dei giochi. Quali sono le novità? “Continueremo ad offrire prodotti made in Italy a livello software e pensati per i giocatori italiani. Non ci appoggeremo a format internazionali frutto di studi fatti a tavolino in paesi esteri e somministrati ai giocatori senza cambiare nulla. La ricetta è sempre la stessa”. E finora è stata vincente, quindi perché cambiare?
Il poker è in leggero calo, il cash farà respirare il mercato? “Ovviamente dal cash game arriveranno maggiori stimoli e dati della raccolta per 3 volte come si dice. Tuttavia io credo che il mercato soffra ancora per tanti siti che offrono poker illegalmente senza licenza italiana e per la presenza di operatori esteri che inquinano il mercato. Aziende presenti e che si stanno insinuando in Italia e che sono state segnalate all’amministrazione che starà valutando il da farsi”, conclude D’Aloia.
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