Inni nazionali accompagnano le premiazioni: alle WSOP tutti in piedi con la mano sul cuore

 

L’inno nazionale americano

durante la premiazione di oggi,

ha fermato anche i dealer:

tutti in piedi con la mano sul cuore

 

 

 

Se da un lato siamo ancora scioccati dalla scoperta di questa indecifrabile città, come l’abbiamo appena descritta, dall’altro ci stiamo lasciando travolgere dalle emozioni che solo le World Series Of Poker sanno trasmettere!

Qualcuno dei nostri players, partito due giorni fa insieme a noi, si è già “gettato nell’arena”: come Natale Albanese, vincitore della tappa di Nova Gorica che, prima di cimentarsi nel Main event ha voluto assaggiare un “antipasto” da 1.000 $ nell’evento di ieri. Una scelta coraggiosa, considerata la piccola odissea vissuta da lui e Filippo Adelfio, rivali all’heads up finale della seconda tappa, ma amici nella vita e compagni di viaggio in questa occasione. La loro avventura verso Las Vegas era cominciata con l’arrivo all’aeroporto di Fiumicino all’ultimo minuto. Dopo 15 ore, l’atterraggio a Las Vegas gli aveva portato brutte sorprese: le loro valigie, forse complice la fretta nel check-in a Roma, non erano arrivate. Altre due ore in aeroporto per denunciare lo smarrimento poi, finalmente, un taxi li accompagna al Rio. Nonostante la stanchezza accumulata e la rabbia per i bagagli che tardavano ad arrivare, Natale è riuscito a mettere su una prova degna delle sue note qualità di giocatore, con un 405° posto (su oltre 3mila iscritti), ad un soffio dalla zona premi. Vi sembra poco? Allora vi aggiungiamo un dettaglio per nulla trascurabile: pur avendo “sbattuto” per 3 volte contro una coppia d’Assi in mano agli avversari, era riuscito a difendersi fino alla pausa cena, portandosi addirittura a 14.000 chips (dalle 3mila iniziali scese dopo mezz’ora sotto le 2mila!). Nella pausa aveva deciso di andare a “riposare per una mezz’oretta”, per recuperare un po’ della stanchezza e qualche energia…risultato: 2 ore di sonno profondo, che gli sono costate 5mila chips perse in out! Al ritorno ha lottato finché ha potuto, ma si è ritrovato ad uscire dal torneo con un “cooler”, ovvero un colpo imparabile, una mano scritta in cui l’avversario, già nel piatto perché di grande buio, ha chiamato l’all-in di Natale con “gap suited connectors”, ovvero 6 e 8 di fiori, due carte buone per un progetto di scala…con le quali ha però trovato un tris di 8 già sufficiente ad eliminare Natale. Tutto sommato il nostro amico è uscito con un sorriso, dichiarandosi già pronto a riscattarsi nei prossimi giorni!

Oggi, invece, abbiamo assistito alla nostra prima premiazione e alla consegna di 2 dei 58 braccialetti in palio quest’anno. Si tratta degli eventi 40 (5.000 $ Six Handed No-Limit Hold’em Championship) e 41 (2.500 $ No-Limit Hold’em Shoot-out Championship) vinti, rispettivamente, da Matt Jarvis e da Justin Pechie. Entrambi i players sono delle conferme: Matt Jarvis era seduto al tavolo con il nostro Filippo Candio al “November Nine” dello scorso anno. In quella occasione si era qualificato ottavo, vincendo più di 1 milione di dollari. Con la vittoria di ieri ne ha aggiunti altri 808mila, per un totale di 1.850.000 dollari vinti in carriera. La storia di Matt è toccante: da giocatore semi-professionista l’anno scorso aveva pianificato di essere presente al main event. Pochi mesi prima, però, suo padre aveva scoperto di avere un cancro. Matt aveva preso la decisione di seguire le cure di suo padre, ma lui lo aveva incoraggiato a prendere parte all’evento…il resto è storia.

Justin Pechie è un ventiseienne giocatore professionista. Prima di dedicarsi al poker a tempo pieno, non appena aveva capito di non essere uno studente modello, Justin si era tuffato nel lavoro, come commesso in un supermarket. Aveva poi scoperto questa passione per il poker, che lo ha portato, oggi, ad indossare il suo braccialetto d’oro…niente male per uno che a scuola non si distingueva per brillantezza di risultati!

Domani tocca ai nostri: l’evento 48 comincia a mezzogiorno (ora locale, ovviamente…lì in Italia saranno le nove di sera). Sedici agguerriti players, forse un po’ “spaesati”, ma sicuramente pronti a regalarci un’emozione ancor più grande di quella provata oggi quando, alla premiazione di Justin Pechie, tutta la sala, dealer compresi, era in piedi ad ascoltare l’inno nazionale americano con la mano sul cuore…

…to be continued (aspettando l’inno di Mameli)…

 

 

Dopo il Novembre Nine

dello scorso anno,

il canadese Matt Jarvis

conquista il suo braccialetto

 

 

 

Da commesso del supermercato

a campione di Poker:

lo statunitense Justin Pechie

ha fermato tutta la sala

 

 

if  🙂

 

 

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