In attesa del Day 4 delle World Series of Poker Europe, con i 25 protagonisti ancora in gara al termine dei sette livelli del Day 3, nel padiglione 3 del Majestic Barrier Casinò, nella sala dove avrà luogo il tavolo finale del Main Event 2011, parte un evento straordinario e spettacolare: la Caesars Cup 2011, un torneo che vede sfidarsi le selezioni di due continenti, Europa e America. Nata come sublimazione della stagione pokeristica del circuito WSOP, la Caesars Cup rappresenta il momento più “scenografico” dei due eventi, quello di Las Vegas e questo di Cannes. Una sorta di finalissima in cui le all stars del vecchio e nuovo continente si scontrano al meglio delle cinque sfide, in un torneo dalla struttura piuttosto originale. Con uno stack iniziale di 100mila chips, i campioni si alternano al tavolo due alla volta, secondo un ordine di rotazione stabilito dall’alternate betting. Nonostante l’Europa sia il campione in carica, avendo vinto nel 2009 la prima edizione a Londra, la gara, sulla carta, sembra piuttosto squilibrata: gli americani, infatti, possono vantare ben 28 braccialetti totali, contro i quattro degli avversari. Il solo Capitano, Phil Hellmuth, quasi triplica quelli dei suoi avversari: 11, con 45 tavoli finali e 84 itm! Con lui ci saranno Daniel Negreanu (4 braccialetti), Jason Mercier (2), Ben Lamb (1) e Johnny Chan (10). Capitano della squadra europea, naturalmente, il divo di casa Elky Grospellier, che ha convocato per l’avvenimento Gus Hansen, Jake Cody e Max Lykov. Per tutti un solo braccialetto a testa. Nessun titolo WSOP, invece, per Tony G, la cui scelta ha fatto scattare la polemica da parte del solito Phil Hellmuth. Tony G, infatti, sebbene lituano di nascita, oggi è cittadino australiano e quindi, secondo, il “Poker Brat”, non europeo. Ma forse il Phil ha solo paura che il pittoresco avversario gli rubi la scena!
La polemica, che affonda le radici nell’atavica inimicizia tra i due istrioni del poker, era iniziata già ieri pomeriggio. Hellmuth, eliminato nel Day 1A, entra nella poker room comincia a punzecchiare l’arcinemico, prendendolo in giro per lo slang marcatamente “aussie” e per la sua presunta incapacità pokeristica. rivolgendosi a “Devilfish”, seduto al tavolo con lo stesso Tony G, sostiene che Grospellier ha commesso un grave errore a convocare il lituano-australiano e che meglio avrebbe fatto a scegliere lo stesso Dave Ulliot. Per farsi un’idea della scena non ci vuole molta fantasia. Il “monello del poker” e il re del “trash talking” prendono di mira l’avversario, mettendone in dubbio il valore tecnico e la parlata e poi… (chiude Hellmuth) è pure un f… australiano! In realtà questa tanto ostentata inimicizia appare subito la classica “bufala” per fare spettacolo. Nella prima pausa i due giocatori ridono e scherzano in modo coriale, fanno foto con i fan, scambiano battute. Ancora una volta lo showbiz asservisce la realtà e i media hanno qualcosa di cui parlare.
Un ricco antipasto, dunque, che rischia di far arrivare alla portata principale con la pancia piena, un evento unico in live streaming sul sito wsop.com.
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