Nel dicembre scorso Peter Eastgate, vincitore delle WSOP del 2008, pioniere di una tendenza che oggi sempre più si sta diffondendo tra i grandi campioni del tavolo verde, ha deciso di vendere il suo braccialetto, simbolo della prestigiosa vittoria, su ebay, e devolvere l’intera cifra in beneficenza, nelle cassa dell’Unicef, il più grande organismo di volontariato di tutti i tempi. E’ di oggi invece la notizia dell’ufficialità del nome del compratore: inizialmente si pensava si trattasse di qualche player voglioso di fregiarsi di aver vinto il premio: in realtà l’acquirente è un appassionato di poker e fan di Eastagate: lo scozzese William Haughey.
Uomo d’affari, appassionato di poker, famoso anche per le sue azioni umanitarie William Haughey, che pochi anni prima aveva già donato allo stesso ente ben 50 milioni di dollari, collegandosi al famoso sito di aste on-line si è aggiudicato il prezioso monile di oro e diamanti per la cifra di 147.500 dollari, sfilandolo di mano a TonyG che aveva ammesso pubblicamente di volerne farne un collare per il suo cane. Il business man scozzese ha tenuto il gioiello celato nella sua cassaforte fino a oggi, senza neanche mai cadere nella tentazione di immortalarsi insieme ad esso e farsi pubblicità. Ora finalmente William Haughey è uscito allo scoperto, e non per scopi personali: il fine è, ancora una volta, quello umanitario: il filantropo del Regno Unito ha infatti intenzione di restituire il braccialetto a costo zero, a patto che l’associazione Wolrd Series Of Poker sia in grado di organizzare un evento capace di raccogliere fondi per beneficenza, come un torneo online da un centinaio di dollari di buy-in che metta in palio il braccialetto, il cui ricavo vada, ovviamente donato. Ma non è finita perché Haughey ha dichiarato che, se si riuscisse ad organizzare una tale competizione pokeristica, lui donerebbe la stessa somma raccolta, fino alla cifra di un milione di euro. I fondi sarebbero destinati per metà ad un’organizzazione No Profit a discrezione delle WSOP e per l’altra metà ad un ospedale specializzato contro i tumori in costruzione in Gran Bretagna.
La notizia, che ha fatto rapidamente il giro del web, comparendo sotto varie forme sui blog e le maggiori testate del settore, ci ha subito indotto a riflessione su quanto sia variegato ed eterogeneo il mondo del poker. Se da un lato sempre più campioni decidono di far diventare il proprio braccialetto un simbolo e uno strumento di generosità ed altruismo, per altri rimane un oggetto totemico da sfoggiare nelle grandi competizioni.
Dal glaciale e silenzioso David Bach al folcloristico e turbolento Humberto Brenes, passando per l’irrequieto Scotty Nguyen e il “mascalzone” del poker Phil Hellmuth, sono tanti i giocatori che per “eccesso di ego” o più semplicemente per intimidire gli avversari, non perdono occasione di mostrare il luccicante e vistoso trofeo non appena siedono ad un tavolo “di un certo livello”.
Qualcuno lo maneggia come fosse un costosissimo portafortuna, qualcun altro sbatte letteralmente in faccia agli avversari… tutto dipende dalla personalità del suo possessore e dal personaggio!
In fin dei conti… that’s poker.