La telenovela sulla nuova normativa sul gioco d’azzardo sembra finalmente essere giunta al termine. Dopo innumerevoli ritardi e proroghe la Commissioni Giustizia e Finanze del Senato sembra pronta per approvare (o per lo meno discutere) il Testo Unificato che mette insieme disegni di legge che fino ad oggi hanno fluttuato nel limbo tra commissioni, Camera e Senato, scatenando polemiche sia in merito ai colpevoli ritardi, sia per i contenuti stessi dei testi. Cinque i ddl in oggetto: i due presentati dal Senatore PdL Raffaele Lauro, “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse” e “Norme antimafia, anti-illecito, antievasione e per la tutela della trasparenza, anche societaria, nel gioco d’azzardo”; la modifica in senso restrittivo all’art. 88 del T.U.L.P. proposta dal Senatore IdV Li Gotti (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che riguarda la disciplina delle concessioni e delle licenze in materia di giochi e scommesse); il ddl del PD De Sena, intitolato “Divieto di propaganda pubblicitaria a tutela dei consumatori, in particolare dei minori e delle fasce deboli e sensibili, dai fenomeni ludopatici”; infine un nuovo disegno di legge in via di assegnazione, presentato dal PD Giuliano Barbolini. Con molte probabilità già il 1° Giugno la Commissione si riunirà per dare una risposta a chi da tempo attende che venga fatta chiarezza, sia in materia di tutela dei giocatori, che riguardo alla concessione delle licenze per l’apertura delle sale da gioco. la senatrice del Pdl Laura Allegrini, relatrice del provvedimento sulle ludopatie ed il gioco d’azzardo, ha dichiarato “Siamo a buon punto per la presentazione di un testo unificato sul gioco d’azzardo e le ludopatie, che segnerà un momento importante nella lotta da parte dello Stato contro il fenomeno del gioco illegale e dei suoi riflessi sociali”. Il fenomeno sembra stia molto a cuore alla nostra classe politica. Eppure troppo spesso il tema del gioco d’azzardo è oggetto di strumentalizzazione ideologica da parte di chi, vuoi per sensazionalismo, vuoi per una endemica chiusura mentale, vuoi per interessi privati, ama riempirsi la bocca con argomenti di cui conosce poco o niente. Ecco allora che il lodevole tentativo di rendere ancor più chiara e giusta una normativa già elogiata dall’Unione Europea, diventa una caccia alle streghe, con l’obiettivo di demonizzare un ambiente molto più sano di tante “aule”.
Ma se in Italia pensiamo di essere messi male, sembrano vedersela molto peggio i nostri cugini iberici. Come per noi, decisivo sarà il 1° Giugno, data di decorrenza della tanto attesa “legalizzazione del gioco online”. Quello del Governo Spagnolo sembra un vero e proprio attacco frontale agli operatori di gioco, ai quali, per il rinnovo della nuova licenza “.es”, è stato chiesto di saldare le imposte calcolate in modo retroattivo fino al 2008. Si parla di cifre dai sette agli otto zeri, che rischiano di rendere il mercato spagnolo terra di conquista per poche élite del settore, tagliando fuori le poker room “minori” e compromettendo il principio della libera concorrenza. Avvantaggiate sarebbero le Società che vogliono acquistare una licenza ex novo o quelle con una maggiore disponibilità economica, ma se al problema delle concessioni si somma una aliquota del 25% sulle vincite, sembra quasi che il Governi iberico stia tentando di soffocare il mercato del poker online… ci sarebbe da chiedersi se c’entra qualcosa il faraonico progetto da 16miliardi di dollari del magnate americano Sheldon Adelson (proprietario del Venetian di Las Vegas), che vorrebbe creare in Spagna una nuova Las Vegas.