Le dimensioni contano! Inutile girarci attorno o nascondersi dietro un dito. Chi non volesse riconoscere la validità di questo assunto, almeno nell’ambito del poker sportivo, provi a spiegare perché dei 61 eventi che scandiscono l’edizione 2012 delle World Series ce n’è uno che ha calamitato gli occhi e le telecamere di tutto il Mondo: The Big One for One Drop. L’evento di cui abbiamo già raccontato la straordinarietà e caratterizzato da un buy-in di 1 milione di dollari, ha decretato il suo vincitore!
Lo hanno annunciato i notiziari dell’intero pianeta: al termine della partita Antonio Esfandiari, primo classificato, ha intascato 18.346.673 dollari, una vincita che gli fa superare la soglia dei 23 milioni di dollari vinti in tornei live.
Ai nastri di partenza 48 i fortunati iscritti al torneo con pay out da oltre 42 milioni e mezzo, diviso tra i primi nove classificati. Ovviamente parte del leone per Esfandiari ‘the magician’, come viene soprannominato il giocatore nato in Iran e trasferito negli States, che mette in bacheca il suo secondo braccialetto WSOP dopo quello conquistato nel 2004 al no-limit da 2.000 dollari: altre cifre ed altre emozioni e anche se è vero che la prima volta non si scorda mai, c’è da scommettere che con un premio di tale entità Esfandiari custodirà bene in vista il ricordo di questo suo secondo, formidabile successo.
D’altra parte non potrebbe essere diversamente visto che grazie a quest’ultimo traguardo, che Esfandiari ha voluto dedicare a suo padre, il giocatore classe ’78 diventa d’un sol colpo anche il primo classificato della money list di tutti i tempi, scalzando Erik Seidel che in carriera ha accumulato ‘soltanto’ 17 milioni e spiccioli…
Ma il successo di Esfandiari va di pari passo con la perfetta riuscita del torneo ‘The Big One..’, partorito dalla mente funambolica di Guy Laliberté, magnate del Cirque du Soleil, che ha pensato l’evento anche per agganciare gli appuntamenti WSOP ad un’importante iniziativa di beneficenza: una buona parte degli incassi, infatti, pari all’11,11% è stata già devoluta all’associazione ‘One Drop’ che realizza progetti per assicurare l’acqua potabile nelle zone del Mondo dove questa risorsa vitale non è garantita. Uno scopo di assoluta valenza sociale che accoppiato alle cifre astronomiche dell’evento, in grado di stuzzicare l’interesse anche dei media più recalcitranti, ed insieme al valore del field, anche questo tra i più alti di sempre, hanno reso l’evento 55 delle WSOP 2012 uno spot, finalmente in grado di rappresentare degnamente l’intera industria mondiale del poker sportivo.
Passando invece in rassegna le cose di casa, c’è da registrare una buona tenuta dell’Italia nella classifica per nazioni, realizzata mettendo insieme i posizionamenti itm dei player impegnati nei vari appuntamenti WSOP. Gli azzurri restano nella top ten, precisamente al nono posto davanti a Belgio, Ucraina e Brasile. Con un braccialetto vinto e 65 posizionamenti in the money per un totale di 1.127.307, l’Italia può ambire a scalare facilmente ancora un paio di posizioni, anche se appare difficilmente raggiungibile il podio dominato da Usa, Regno Unito e Canada, mentre sicuramente inarrivabile è diventata ormai la prima casella saldamente colorata di stelle e strisce.
Prima e dopo il ‘Big One’, diventato davvero uno spartiacque per raccontare ogni circostanza legata alle WSOP, per l’Italia sono arrivate soddisfazioni in diversi appuntamenti.
Nel torneo numero 53, dedicato al no limit hold’em con un buy-in da 1.500 dollari, è stato Dario Sammartino a piazzarsi nella zona più ambita della classifica: con il suo 125esimo posto si è assicurato 4.445 dollari.
Nell’evento 54, ancora dedicato al no limit ma con buy-in da mille dollari, grandissima prestazione di Muhamet Perati arrivato al final table e classificatosi in settima posizione con una moneta da oltre 64mila dollari. Nella stessa classifica, in posizione 31 con un premio da 11.567 dollari, un altro amico della piattaforma People’s, il partenopeo Carlo Savinelli.
Stessa specialità ma con buy-in da 1.500 dollari, per l’evento 56 al termine del quale sono stati ben quattro gli azzurri finiti a premio: bella decima posizione per Gianluca Mattia che ha così messo da parte 38mila dollari. Distanziati ma ancora itm dell’evento 56, anche Ferdinando Locascio 98esimo che porta a Palermo 4.722 dollari, 132esima Carla Solinas con 4.155 dollari, e 272esimo il genovese Marco Della Tommasina che intasca 2.757 dollari.
Infine, un altro importante piazzamento arriverà domani dall’evento numero 57, dedicato al no limit hold’em giocato in modalità six handed e buy-in da 10mila dollari, giunto alle battute finali: ai tavoli sono rimasti solo 27 giocatori mentre la bolla è scoppiata alla posizione numero 48. Tra i player ancora in gara c’è l’italiano Andrea Dato che con la sua 16esima posizione, assicura un ulteriore balzo in avanti per la classifica nazionale e fornisce un’altra occasione per tingere di azzurro i sogni della prossima notte.
Sempre al RIO, ogni giorno, vengono giocati diversi eventi minori, soprattutto deep-stack, molto apprezzati dai giocatori perché, a differenza degli eventi WSOP più piccoli, regalano una grande giocabilità: ne sa qualcosa il nostro PRO Mauro Fischietti, che si sta allenando e preparando alla gestione del Main Event proprio con questi tornei, conquistando due Final Table e, in uno dei due casi, addirittura il posto d’onore, con un argento che gli ha regalato una grande gioia, una discreta sommetta… e la carica giusta per affrontare le migliaia di avversari che si ritroverà di fronte nei prossimi giorni!
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