La prima fase del Main Event è da poco giunta al termine e, dalla lontana Las Vegas, il nostro “Corrispondente Solitario” Ivan Fantasia ci ha già fatto pervenire gli aggiornamenti sui giocatori italiani e, in particolare, sui nostri Pro. Iscrizioni chiuse, è quindi ora di tirare le somme e fare un po’ i “conti nelle tasche” delle World Series of Poker 2012, la 43ª edizione, quella che si preannunciava come la più ricca e sfolgorante della storia. Annunci roboanti, trionfanti conferenze stampa e promesse di magnificenza avevano accompagnato la presentazione di ogni singola novità, dal Big One for One Drop al nuovo “blinger bracelet” tempestato di brillanti e rubini, avevano creato un clima di aspettativa che sarebbe stato pericoloso deludere. La macchina organizzativa delle WSOP, con Ty Stewart e Jeck Effel in prima linea, si era resa protagonista di una campagna mediatica particolarmente rischiosa che aveva portato tutto il movimento davanti ad un bivio, con un strada diretta nell’iperuranio del poker, l’altra in un baratro dal quale sarebbe stato difficile tirarsi fuori.
Ma gli americani, si sa, non sono abituati a fare le cose in piccolo e, soprattutto, in silenzio. Amano il rischio, le sparano grosse e la maggior parte delle volte… fanno centro. La 43ª edizione delle World Series of Poker di Las Vegas si è confermata le più grandiosa, ricca e straordinaria di sempre. Poco importa se i numeri presi singolarmente dicano qualcosa di diverso: dopo il Black Friday del poker online e in piena crisi economica mondiale, quello del poker sembra uno dei pochi settori a tenere botta e le cifre ufficiali fanno spavento. Soprattutto a chi come me non è abituato ad analizzare i freddi numeri in schematiche tabelle, ma a valutarli in base al contesto storico e sociale di cui sono espressione.
Quinto risultato di sempre per il Main Event con 6.598 partecipanti, ma record assoluto nel Day1C con 3.418 entrants: mai uno starting day è stato così “affollato”. Oltre 62 milioni il montepremi, con 666 premiati e un primo posto da 8milioni e mezzo di dollari: questo vuol dire che il campione del 2012 porterà a casa solo 200mila dollari in meno rispetto a Pius Heinz. I partecipanti totali dei 61 eventi (tre in più rispetto allo scorso anno) sono stati 74.766, quasi seimila in più del 2011. Ma quello che fa impressione, oltre ogni considerazione, è il montepremi complessivo del festival che ha abbondantemente superato il precedente primato di 192milioni di dollari: 222.035.192$ e record assoluto nella storia del poker.
“We’re still in poker’s golden age, at least when WSOP gold bracelets are on the line.” Per Ty Stewart l’età dell’oro del poker non è ancora finite e cotinuerà a risplendere, almeno fino a quando i braccialetti WSOP saranno in prima linea.