Amici appassionati, ancora una volta il vuoto legislativo in materia di poker dal vivo ha reso protagonista negativo il nostro mondo agli occhi degli italiani meno informati, grazie ad un nuovo, approssimativo servizio de “Le Iene”.
Già in precedenza questa trasmissione, amata soprattutto dai giovani, aveva fatto uno scivolone con un servizio che attaccava il poker online: immediata la reazione dei giocatori italiani più famosi, ai quali erano bastate una serie di osservazioni da addetti ai lavori per smascherare una bufala, alla quale la stessa redazione del programma aveva cercato di porre rimedio con una modifica del video stesso, fatta il giorno dopo. Una inconfessata ammissione di colpa che confermava la superficialità con cui avevano approcciato l’argomento, a quanto pare molto più utile per fare audience, piuttosto che informazione. Tant’è che il video è stato successivamente rimosso, come si può vedere da questo screenshot fatto stamattina dopo aver copiato/incollato nella barra degli indirizzi del browser il link al video, memorizzato nei nostri archivi.
Ieri una nuova inchiesta, stavolta “confezionata” da Luigi Pelazza che, almeno fino a quest’ultimo servizio, era tra i reporter più apprezzati e stimati – anche dal sottoscritto – per i tanti approfondimenti, fatti talvolta anche assumendosi rischi di incolumità personale.
Prima di continuare, vorrei mostrarvi un’immagine con il primo risultato della mia ricerca sul sito mediaset.it: un altro servizio di Luigi Pelazza sulle bische clandestine… ai lati del quale campeggia una scintillante pubblicità del Superenalotto, uno dei giochi incriminati per la diffusione delle ludopatie a causa della sua assoluta aleatorietà!
Il servizio di ieri, invece, intitolato “Dentro una bisca clandestina”, è stato un ulteriore attacco banale al poker live, fatto senza cognizione di causa e con grande superficialità.
Secondo quanto asserito nel servizio, l’infiltrato sarebbe un giocatore professionista. Al quale, però, non sarebbe stato chiesto neppure un parere sul gioco live, né una consulenza sulle differenze tra gioco cash e gioco sportivo né, tantomeno, informazioni sulla corretta terminologia utilizzata nel Texas Hold’em. Le lacune sono lampanti, soprattutto a noi del settore, a cominciare da una delle prime frasi pronunciate da Pelazza quando il complice entra nella sala: “12 giocatori, seduti in due tavoli, e al centro il Croupier”. Evidentemente, il reporter non sa che nel Poker Texano – e più in generale nei giochi di carte americani – il mazziere si chiama Dealer. Così come non sa che le FISH, così come hanno scritto in due occasioni, all’americana sarebbero le chips e che, comunque, in francese si chiamano FICHES!!
Per non parlare della definizione del Sit&Go, un Double Chance da 50 Euro di buy-in che per loro diventa un Double SUNCE…!
Prima spiega che stanno giocando una “partita di Poker Texas”, nella quale i (dodici) giocatori pagano la quota di 50 Euro a testa, dei quali 45 vanno a montepremi. Altri 5 Euro, invece, quelli che noi definiremmo la fee del gestore, per Pelazza diventa la cagnotta, termine molto più appropriato, visto che si deve far passare questo luogo per una bisca!
Come già accennato, quando intervista il “croupier” all’esterno, è evidente che la “iena” fa confusione tra poker cash e poker sportivo.
Ultimo dettaglio: Pelazza fa riferimento ad una sanzione da 516 Euro inflitta ad ognuno dei presenti e di una cifra pari a 20.000 Euro sequestrati. Subito dopo la messa in onda del servizio, però, è insorto su facebook uno dei giocatori seduti al tavolo quella sera, Davide Nughes, che ci ha messo la faccia, sostenendo che la cifra totale, sequestrata a tutti i presenti, non arrivasse neppure a 2.000 Euro. Cifra obiettivamente più vicina a quei 600 Euro di montepremi totale (comprensivo di fee, la “cagnotta” di cui parlava Pelazza) del Sit&Go da 12 persone della sera precedente.
Non mi dilungo oltre, ma direi che anche questa volta “le iene” hanno perso una buona occasione per fare un approfondimento serio sul nostro mondo, mettendo in evidenza l’assenza di una regolamentazione del settore, che possa riportare alla luce le tante sale costrette a lavorare nell’ombra. Sale che oggi rappresentano luoghi di aggregazione a mio avviso molto più sani dei tanti bar in cui imperversano le macchinette delle varie lotterie nazionali, nei quali mi imbatto quotidianamente. Sarà che sono di parte, ma trovo molto più deprimente andare a prendere un caffè e trovare una madre seduta di fronte al monitor dell’estrazione istantanea del Lotto, con figlioletta di non più di 8 anni di età al seguito costretta – inconsapevolmente – ad assisterla nel controllo di uno dei tanti tagliandi che porterà la loro famiglia alla rovina.
Ma anche secondo “le iene” il vero problema della ludopatia, in Italia, è un Sit&Go Double Chance (anzi SUNCE!) da 50 Euro che durerà, probabilmente, almeno 4 ore e in cui il 90% delle cifre messe in gioco sarà redistribuito ai più bravi e fortunati.
Ricalcando la massima più famosa nel nostro mondo, “That’s Poker!”, che racchiude tutto il bello e il brutto di questo fantastico gioco, direi che per questi servizi potremmo coniare un laconico “That’s TV”…!
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if 🙂