Cos’hanno in comune il basket e il poker? E in particolare l’NBA e le WSOP?
Apparentemente nulla, a parte il fatto che entrambe rappresentano l’eccellenza assoluta nel proprio ambito sportivo. Eppure fino a qualche mese fa, c’era qualcosa di molto più umano e profondo che legava il parquet di Los Angeles, ai tavoli verdi di Las Vegas. Lo scorso febbraio è infatti scomparso Jerry Buss, forse l’ultimo anello di congiunzione tra i due spettacolari mondi. Ex proprietario dei LA Lakers e giocatore di poker tra i più amati e rispettati d’oltreoceano, il “Dr. Buss” ha collezionato quattro ITM alle World Series e un tavolo finale al $2.500 Seven Card Stud del 1991.
Per ricordare nel modo più degno un personaggio pressoché sconosciuto in Italia, a meno di non essere dei fan dei Lakers o dei maniaci delle statistiche legate alle WSOP, la Caesars Ent. aveva invitato il più rappresentativo cestista dell’NBA, Kobe Bryant, a giocare come ospite d’onore proprio questo evento (che vede attualmente Dario Alioto al secondo posto) di cui il suo ex patron era stato finalista 22 anni fa.
Invito gradito, ma purtroppo declinato a causa dell’infortunio occorso alla stella del basket, che ha voluto comunque partecipare “con lo spirito e senza bluff” all’evento, per ricordare “il miglior presidente di sempre” della sua squadra.
Il Seven Card Stud delle WSOP 2013 si apre con lo speciale shuffle up and dela di Kobe…