La notizia non è freschissima. Anzi, ad essere onesti è vecchia ormai di 24 ore e se non si trattasse di un fatto assai tragico, ci saremmo passati sopra.
Verrebbe da dire “ancora un suicidio per le perdite al gioco”, richiamando l’altra tragedia, quella del 19enne che si era lanciato dal balcone, dopo aver perso, pare, 300 euro al videopoker. Certamente qualcuno ha già fatto questo collegamento. Facile in questo periodo usare queste tragedie per dimostrare che il gioco nuoce alla salute. Ma in questa sede non voglio parlare di sillogismi, non cederò alla tentazione di rivoltare il fatto contro chi afferma che i casinò sono meno dannosi delle vlt dei bar e anzi, sono la soluzione al dilagare delle ludopatie.
In questa sede vorrei solo far notare come, quando si tratta cronaca relativa al mondo del gioco, tutto venga “illuminato” con luci stroboscopiche e neon luminosi, alla ricerca di un subdolo sensazionalismo.
“Il re del poker”, “L’asso del poker italiano”, “il signore del poker”, Alessandro Bastianoni! Morto suicida dopo aver perso 600mila dollari. Titoloni su tutte le testate del settore e non solo. Anche ai telegiornali delle Tv generaliste si parla del terribile episodio, avvenuto a Lima, in Perù dove il celebre professional poker player viveva da tempo. Ma chi è Alessandro Bastianoni?
Ecco, questo è il punto.
Per prima cosa, controlliamo su Wikipedia: nessuna traccia. Ok, andiamo su The Hendon Mob, dove ci sono persino un paio di miei amici che hanno vinto un paio di migliaio di euro in qualche side event e… wow, Bastianoni ha vinto quasi 66milioni dollari in carriera… no, un momento. Sono pesos colombiani… in realtà sono meno di 27mila dollari. Già, perché il palmares del 48enne si limita a 5 itm in tornei svoltisi in America Latina negli ultimi due anni.
Che sia chiaro: non sto ironizzando sulla tragedia. Non voglio ridicolizzare un gesto disperato. Forse Bastianoni non è famosissimo in Italia, ma in Sudamerica è una specie di idolo. Ma no, neanche questo pare essere vero. I titoli dei giornali Peruviani sono tutti sul tono: “Trovato morto un italiano che aveva perso milioni al poker”. Nessun riferimento alla sua carriera, ad una eventuale fama.
Ciò che è ridicolo, in tutto ciò, è l’atteggiamento dei media che parlano si riempiono la bocca di argomenti di cui non conoscono nulla, usando abilmente i titoli per mandare il subdolo messaggio: il poker fa un’altra vittima italiana!
La maggior parte delle persone, infatti, si limita a leggere i titoli delle notizie, al massimo il catenaccio. Stessa cosa avviene per i telegiornali. Dopo l’anteprima delle news, la nostra attenzione cala, distratti magari dal una pentola che bolle o il cellulare che suona. Quindi basta scrivere o annunciare: “Trovati morto il re del poker – Si è tolto la vita nel suo appartamento dopo aver perso 600mila dollari” e il gioco è fatto. Il messaggio che arriva è che, dopo il ragazzo do Ischia, un altro italiano è stato ucciso dal gioco d’azzardo. Ma stavolta l’impatto è ancora più impressionante, perché non si tratta di una adolescente che ha dilapidato la paghetta, ma addirittura di un asso dei tavoli verdi! Talmente convincenti che persino noi ci siamo posti la domanda: possibile che non lo conosciamo?
Documentandoci un po’ più approfonditamente, leggendo più fonti e confrontando le migliaia di contraddizioni, la storia diventa sempre più fumosa, come spesso accade in questi casi in Sudamerica. Addirittura, secondo le fonti ufficiali della polizia peruviana, non è certo neanche si tratti di suicidio…
Forse non sapremo mai come è morto Alessandro Bastianoni. Probabilmente non sapremo mai neanche chi è Alessandro Bastianoni. Ma una cosa è certa: i nuovi crociati che lottano contro il demone del gioco, da ogi hanno un martire in più.