Per diventare un professional poker player ci voglio molte doti: capacità tecniche, doti naturali, passione, dedizione, intuito… qualità che dobbiamo trovare dentro di noi, oppure acquisire dall’esterno, studiando, mettendoci in gioco. Ma c’è una cosa che, per quanto ci sforziamo, ci impegniamo, non sempre possiamo controllare e che pure ha una forte influenza sull’esito della nostre scelte: no, non la fortuna, bensì la famiglia.
Marco Gemma ha studiato molto negli ultimi anni. Ha letto tanti libri, analizzato le mani dei grandi campioni, fatto tanta esperienza ai tavoli verdi. Soprattutto è stato fortunato, come lui stesso ama ricordare a noi e a se stesso. Fortunato non perché abbia ottenuto dei risultati inaspettati, ma perché nel momento in cui ha dovuto prendere delle decisioni importanti, ha avuto il sostegno delle persone che gli vogliono bene.
Come quando ha deciso di lasciare un impiego a tempo indeterminato, per dedicarsi a gioco del poker, prima passando per il part-time, poi a tempo pieno. Non una scelta drastica e avventata, quindi, ma un lento passaggio che lo ha guidato fino alla decisione finale, sospinto e sostenuto dalle persone care, come i fratelli Ivan e Luca, che porta nel suo nickname: MAIVLU83.
Da quest’anno, dunque, Marco Gemma può definirsi un professional poker player, con 20 live alle spalle e 5 itm. Ha iniziato con eventi dal buy in medio, per arrivare a giocare a Londa e Venezia, poi a settembre sarà la volta del suo primo People’s Poker Tour.
A Nova Gorica arriverà insieme all’amico Guido Poggiaiolo Pieraccini, che non poche colpe sembra avere nella scelta di Marco. Giocatori del Perla, siete avvisati… e non fatelo arrabbiare!
