Due mani bastano per mandare in fumo tutti gli sforzi di una partita.
E’ la dura legge del poker che, alla prima distrazione, dimostra di non aver alcun riguardo anche per i giocatori più skillati. A sbatterci il muso contro è stato Max Piazza, giovane quanto abile player palermitano, runner up nell’appuntamento serale che mette in palio un ticket per il People’s Poker Tour di Saint Vincent.
Piazza che può vantare un importante terzo posto ottenuto al final table dell’ultimo PPTour, ha dovuto alla fine arrendersi a Nicolino Di Carlo, altro ‘frequentatore abituale’ dell’evento live made in People’s.
L’esito della partita è stato irrimediabilmente segnato dalle ultime due mani che val la pena raccontare per offrire a tutti voi, amici della community, spunti di riflessione e idee utili ad analizzare la circostanza specifica e non solo.
Di Carlo, abruzzese della provincia di Teramo, dopo diverse ore di gioco si è presentato alle ultime due mani con uno stack decisamente rimaneggiato rispetto a quello del suo avversario.
Prima della penultima mano lo score sanciva: Nicolino Di Carlo 40mila chips e Piazza 87 mila.
Ottime le hole cards di Piazza che spilla AQ contro un meno confortante Q4 del Big Blind.
Con livelli da 500/1000, l’action della mano ci racconta il tentativo di Piazza di estrarre valore dalla mano con un miniraise da 2.000, tribet a 5.000 di Di Carlo, e semplice call di Piazza. Il flop K4K modifica gli equilibri e spinge Di Carlo a mettere 4.5K , subito seguito dall’oppo. E’ bianco il 2 sulla quarta, ed è ancora Di Carlo che incrementa il pot con un +6.5K, Piazza insegue. Il 6 al river lascia Di Carlo avanti con i suoi preziosissimi 4, valorizzati con un push diretto che non deve aver convinto Piazza pronto a chiamare l’all-in dell’avversario massimizzando le uscite.
Praticamente capovolte le condizioni dei due player che si presentano all’ultima mano con Di Carlo da SB e 80k di stack, e Piazza con 47K. Preflop Di Carlo, dopo aver accumulato chips, sembra voler mantenere un profilo di aggressività e con un 2x porta l’avversario ad una scelta che, alla fine, si orienta verso un push da 46K.
Di Carlo chiama e mostra JJ, mentre Piazza allo showdown cala un J3 suited a picche. Board singolare, 552-2-2, ma che non cambia i rapporti di forza iniziali e per Di Carlo si aprono le porta del Casinò Municipale di Saint Vincent.
Quando raggiungiamo il vincitore per chiedergli un commento, Nicolino non manca di sottolineare la grande amicizia e il profondo rispetto che lo lega a Piazza: “Solo pochi istanti fa – ci confessa – ho telefonato al mio amico Max per rincuorarlo un po’”. Poi, passa in rassegna le ultime mani giocate: “La mia eliminazione era stata appesa ad un filo, ed almeno in un paio di mani durante l’heads up finale ho rischiato di essere eliminato. I 40mila con cui sono arrivato alle ultime mani sono praticamente la soglia più alta toccata fino a quel momento…”. Quando gli chiediamo, infine, della condotta dell’amico Piazza, Nicolino Di Carlo è lapidario: “Sulla penultima si può discutere del suo call alla mia tribet, ma per il resto ha giocato come si doveva. La mano successiva, ad esempio, è praticamente obbligata”.
L’ultima battuta poi è di incoraggiamento: “Cosa voglio dire a Max? Che se viene a Saint Vincent ha una cena pagata”. Un valido motivo oltre a ritrovare un amico…