RIMINI – «Per quanto ci riguarda, la convergenza tra gioco in agenzia e gioco online non è una prospettiva futura, ma è la nostra storia, quella che si è sviluppata negli ultimi diciassette anni. Il nostro è precisamente un modello di business che ha sfruttato la sinergia tra i due canali e che favorisce l’affiliazione in rete attraverso un punto fisico». Lo ha detto Marco Castaldo, direttore generale Microgame, al convegno “Oltre l’online”, tenuto questa mattina a Enada Primavera. «In Italia – ha proseguito – il legame tra la rete e il territorio non è ancora ben compreso, solo qui da noi si parla ancora di puro online, che è una nozione che ormai ha poco senso».
Secondo Castaldo, c’è comunque un crescente interesse per l’online da parte degli operatori tradizionalmente dedicati al gioco in agenzia: «Molto probabilmente influiscono le limitazioni che le nuove normative stanno imponendo sul territorio. Sta di fatto che molti che non hanno la licenza online sono intenzionati ad acquisirla attraverso il prossimo bando, altri che ce l’hanno da anni ma non l’hanno fi qui utilizzata si atanno convincendo a rilanciare il business».
Sfruttare le agenzie sul territorio per sviluppare il gioco in rete: questa la strada del futuro. «Mi pare che dalla diffidenza per il web – nota Castaldo – si stia passando alla necessità di considerarlo parte essenziale delle strategie aziendali. E questo spero faccia crescere il mercato. Si tratta di sviluppare quello che io chiamo il terzo mestiere: non più operatori di gioco solo fisico, non più web puro, ma un business che fa convivere le due dimensioni».
MF/Agipro