ROMA – «Il vero problema dell’industria dei casinò è che l’offerta degli operatori tende ad apparire molto simile. Dopotutto, la fonte dei giochi è inevitabilmente la stessa e, sfortunatamente, nella maggior parte dei casi anche il modello di distribuzione commerciale è lo stesso, basato su sconti e promozioni, guidato da una pubblicità aggressiva, che è un brutto modo di vendere intrattenimento ed emozioni. Invece di competere su una proposta di valore per il giocatore, la maggior parte degli operatori compete sui bonus: ci sono delle ammirevoli eccezioni ma, appunto, si tratta di eccezioni. Proprio questo modello di azione è una delle cause delle pressioni che l’industria sta affrontando dai regolatori». È lo scenario disegnato da Marco Castaldo, Amministratore delegato di Microgame, nel corso di un panel sull’innovazione nel gioco online al Casino Beats di Malta, organizzato da Sbc in versione digital.
Ciò che manca, secondo Castaldo, è una «visione più ampia», sono necessari «processi e cultura che facilitino l’innovazione» che in genere non esistono nella maggior parte delle aziende. Spesso, un’attenzione incessante sull’efficacia operativa e sui risultati può bloccare il nuovo sviluppo: «La cultura del successo genera paura del fallimento e tende a tagliar fuori l’innovazione», ha aggiunto. La dimensione delle società è importante anche perché la ricerca e lo sviluppo richiedono investimenti, ma può rappresentare un ostacolo poiché le grandi aziende sono spesso più strutturate e rigide: «Per un operatore è fondamentale avere una strategia che lo differenzi efficacemente dai suoi concorrenti. C’è poca differenziazione nel settore in generale ma due tendenze stanno emergendo: in primo luogo, una regolamentazione più severa che rende il modello commerciale tradizionale e aggressivo sempre più insostenibile e, in secondo luogo, l’aumento della concorrenza e il consolidamento tra aziende».
NT/Agipro