WSOP 2012 – Main Event: rientriamo in Italia, ma il cuore resta con gli azzurri a Las Vegas!

WSOP 2012 – Main Event: rientriamo in Italia,  ma il cuore resta con gli azzurri a Las Vegas!
La foto scaramantica di ieri non ha funzionato, ma Mauro Fischietti resta sempre col suo sorriso!

 

Amici appassionati,

vi scrivo che è già cominciato il secondo livello di questo day 3 del Main Event delle World Series Of Poker 2012. Purtroppo le notizie dal Casinò Rio non sono le migliori: è bastato qualche minuto perché si spegnessero i sogni del nostro Mauro Fischietti che, partito con 31mila, con bui a 800/1.600 e un ante di 200, doveva provare a raddoppiare quanto prima. Alla seconda mano, da grande buio, spilla A-10, mentre il giocatore in posizione UTG apriva a 3.600, con il seguente call dell’UTG+1. Non c’è history al tavolo, ma quando hai 20 bui devi provarci, per forza. Così Mauro manda i resti, trovando solo il call dell’original raiser, che gira Q-Q. Il flop non dice nulla di particolarmente buono per Mauro, tranne che per un progetto di scala backdoor: 7-9-4. Il Jack al turn regala anche gli 8 a Mauro, che continua a sperare di trovare un Asso o questa insperata scala. Il river, però, è un beffardo 10 che regala una inutile coppia a Mauro. Pochi minuti dopo siamo all’ingresso/uscita dei players, dove Mauro racconta alle nostre telecamere di questa meravigliosa esperienza in cui, tra l’altro, si è regalato due Final Table in due tornei deep-stack. Mentre stiamo facendo i saluti finali ed il nostro in bocca al lupo agli altri italiani in gara, spunta alle nostre spalle uno sconsolato Filippo Candio, che ci dice di essere appena uscito. Filippo partiva con 110mila chips, ma tutti sappiamo che il suo stile aggressivo può portarlo in pochissimo tempo alle stelle come nel baratro. È evidente che non abbia molta voglia di parlare, così lo lasciamo andare a prendere il taxi che lo riporterà dalla sua Daniela.

Il toscano Claudio Cecchi sorride al nostro obiettivo e resiste, tenace!

Le speranze del nostro Network ora sono riposte tutte in Claudio Cecchi, il player toscano arrivato a Las Vegas insieme all’amico e compagno di squadra Andrea Benelli, che resiste con le sue40mila chips. Per me, però, di fronte ai colori azzurri non esiste casacca che tenga, così il tifo è esteso a tutti gli altri italiani, che ho cercato di ritrovare tra i tavoli. Sono certo che qualcuno mi sia sfuggito, almeno a vedere dagli aggiornamenti del chipcount ufficiale dal sito wsop.com, ma ho provato a ritrovare tutti quelli seguiti nei giorni scorsi, a cominciare da Salvatore Bonavena che, dopo un primo livello stabile a 70mila, ha incrementato il proprio stack fino a 100mila chips. Stabili Claudio Swissy Rinaldi, Cristiano CrisBus Guerra e Andrea Carini, il cui stack si aggira sempre intorno alle 110mila chips. Alessio Isaia, partito da 180mila, ha incrementato fino a 205mila. Curioso l’andamento di Simone Gatto che, partito con 220mila chips, era sceso nella prima mezz’ora fino a 100mila. Riuscito a ritrovare la tranquillità, s riportato sopra le 200mila nell’ora successiva. Mi sono lasciato per ultimo Marco Bognanni, che ieri ci ha fatto sognare, chiudendo il day 2 nella Top 5, con 452mila chips. Subito salito fino a 500mila (mezzo milione!) è poi sceso a 440mila… ma non può certo preoccuparsi di essersi accorciato!

Definitelo bello, brutto, ricco, pacchiano... il braccialetto è sempre un sogno!

Nel frattempo, in poco più di tre ore sono stati eliminati più di 500 giocatori: dai 1.765 della partenza ne restano poco più di 1.200… e le nostre speranze crescono…

Come sempre, ho pubblicato una prima tranche di foto sulla nostra fanpage di facebook… oggi c’è il braccialetto più ricco di sempre da vedere!

A più tardi per gli aggiornamenti da Las Vegas!

 

Ore 19 qui a Las Vegas (le 4 del mattino in Italia)

 

Ha cominciato a martellare il "fabbro", Alessio Isaia, che ora è a 350mila chips!

Finisce il terzo livello di questo day 3 al Rio Casinò di Las Vegas, con una brutta notizia per il nostro Network, che perde l’ultimo player in gioco, Claudio Cecchi. Il player rimasto sempre tra le 40 e le 50mila chips, aveva provato ad aprire con Q-9 suited, ritrovandosi contro un all-in mandato da un avversario che, in precedenza, aveva più volte girato monster, A-K e tanto altro ancora. Prima di chiamare, Claudio aveva fatto tutte le valutazioni, provando ad affidarsi anche alle statistiche: sperava, infatti, che l’avversario avesse mandato l’all-in diretto per costringerlo al fold, magari con una mano più marginale. Invece, anche stavolta, l’avversario gira A-A… e la fortuna resta dalla sua parte! Buone notizie, invece, per gli altri italiani in gara: l’unico nella sala Brasilia, quella in cui abbiamo assistito agli “Shuffle up & deal” che vi ho mostrato nei miei video, è Salvatore Bonavena che, con il suo stile solido e la sua caparbietà si è portato a 170mila chips. Tutti gli altri italiani sono nella sala Amazon, a cominciare da Simone Gatto, che si è assestato sulle 260mila chips, dopo aver toccato anche quota 290.000. Anche Cristiano Guerra resta intorno alle 100mila chips, tra un po’ di alti e bassi. Prevalgono i “bassi” per Claudio Swissy Rinaldi, che ora è sceso fino a 65mila chips. Trend molto positivo per Andrea Carini e Alessio Isaia: il primo, il cui tavolo è ora ritornato nella zona “orange”, è salito fino a 180mila, il “fabbro” sta volando a 350mila! Chiudo in bellezza con Marco Bognanni che, seppur stabile a 450mila, po’ continuare a guardare dall’alto…!

Mentre voi vi gustate un po’ di altre foto curiose che ho aggiunto alla photogallery di oggi nella nostra fanpage di facebook (cliccate qui per raggiungerla direttamente), io vado ad aggiornarmi… torno fra qualche oretta, dopo il dinner break, non appena ci saranno novità: non foldatemi!

 

 Ore 23:00 qui a Las Vegas (le 8:00 in Italia):

Il rientro dei giocatori del Main Event dopo la pausa

I giocatori sono da poco rientrati dalla pausa, l’ultima di questo day 3, prima dell’ultimo livello, ovvero delle ultime due ore della giornata. Durante il 14° livello, purtroppo, abbiamo subito altre due eliminazioni: prima cede Claudio Swissy Rinaldi, che non era più riuscito a risalire, poi, subito prima della pausa, tocca ad Andrea Carini. Nell’ultima ora Andrea non era mai riuscito a trovare un flop favorevole, perdendo diversi colpi che lo avevano accorciato fino a 60mila. In una classica “guerra di  bui” il suo avversario, di piccolo buio, rilancia. Andrea, che ha spillato A-8 suited, decide di mandare i resti, tenuto conto che il suo opponent entrava in quasi tutti i colpi. Stavolta, invece, trova il call, proprio con un coppia di 8, che tiene fino alla fine. Mentre sto scrivendo queste righe, mi raggiunge in sala stampa Simone Gatto: nel livello precedente aveva subito qualche brutto colpo, scendendo fino a 130mila. Appena cominciato l’ultimo livello, Simone aveva già incrementato di 35mila, portandosi a 165mila. Una mano maledetta, in cui Simone setta il tris al flop, per poi capitolare dopo un maledetto river: l’avversario lo aveva seguito al flop, pur essendo in bianco totale. Il turn gli apriva un draw di colore, che lo convinceva a mandare i resti in check-raise. Buona la lettura di Simone, pessima la sorte che lo aspettava dietro l’angolo. Restano gli altri quattro a mantenere vive le nostre speranze, quando vi sono in gioco ancora 810 players: Salvatore Bonavena, con 13mila chips, Alessio Isaia sceso a 300mila, Cristiano Guerra, stabile a 115mila e Marco Bognanni, che ha avuto una bella ridimensionata, con 300mila chips. Ancora 150 eliminazioni prima dello scoppio della bolla: chissà se stasera, prima di partire, riuscirò a sentire le urla dei premiati!

 Ore 1:10 qui a Las Vegas (le 10:10 in Italia)

Smorfia per Cristiano Guerra, non del tutto soddisfatto!

Finisce anche il day 3 di questo Main Event, con 747 players ancora in gioco (questa la cifra indicata dai monitor, ma credo sarà aggiornata). Le mille eliminazioni di oggi non sono bastate per goderci lo scoppio della bolla: tra l’altro il bilancio, per noi italiani, non è del tutto positivo: sono soltanto nove italiani ancora in gara. Diversi gli umori per i quattro italiani che ho seguito direttamente: Cristiano Guerra e Marco Bognanni, seppur contenti di essere approdati al day 4, non sono del tutto soddisfatti. Per Crisbus l’amarezza di non aver trovato mai un colpo buono per raddoppiare, seppure ci avesse provato più volte, anzi: l’unica occasione, in cui ha spillato una coppia di K, ha trovato un incredibile fold – con A-Q suited – dell’avversario più loose al tavolo che, come al solito, aveva rilanciato… neanche se conoscesse le carte! Smorfia anche per Marco Bognanni che, dopo aver toccato cifra mezzo milione di chips, si è ritrovato a chiudere con 350mila. Molto più soddisfatto Salvatore Bonavena, che ha chiuso con 197mila chips grazie a un bel “bluffone”, come lui stesso lo ha definito. Chiusura col botto per il “fabbro”, Alessio Isaia, che ha ingranato la marcia giusta, partendo dai 180mila di questa mattina ed arrivando a chiudere la giornata con 497mila chips. Per questi amici, insieme ad altri cinque italiani ancora in gara, che non ho avuto il piacere di conoscere, Massimo Mosele, Stefano Fiore, Giuseppe Zarbo, Marco Ruggeri e Davide Catalano, che pare abbia addirittura raggiunto quota 652mila chips.

Arrivati a fine serata le tribune del set televisivo si svuotano...

Per me, con la chiusura di questo day 3 e l’eliminazione dei nostri giocatori, la missione qui a Las Vegas è finita. Non finisce, però, la passione per questo gioco e, soprattutto, la voglia di tifare per i nostri colori, per cui continuerò a sostenere gli italiani rimasti in gioco e chissà che non possa portare con me il tricolore quando torneremo qui a Las Vegas alla fine di ottobre, per il nostro Special Event in contemporanea con il Final Table del Main Event delle WSOP! Delle World Series Of Poker mi mancherà la sala Amazon, cornice dello splendido set televisivo, in cui le luci bianche si alternano con i led e i neon blu e rossi, in una tanto ovvia quanto suggestiva rievocazione delle tinte della bandiera a stelle e strisce. Ma mi mancheranno anche le altre sale, immense, in cui vedi migliaia di volti, quelli dei giocatori arrivati fin qui da ogni parte del mondo per inseguire lo stesso sogno  e – solo chi lo ha sentito e ha provato le stesse sensazioni potrà capirmi – mi mancherà il suono delle chips, che riecheggia quasi assordante quando le sale sono piene di giocatori e della loro adrenalina. Spero di avervi coinvolto in questa avventura con il giusto ritmo, di avervi appassionato con i miei racconti, di essere riuscito a documentare con immagini coinvolgenti, insomma: spero di non aver deluso le vostre aspettative di lettori ed appassionati. I vostri commenti e i vostri “mi piace” alle foto pubblicate sulla nostra fanpage sono stati e saranno per me il segno più bello, lo stimolo a continuare su questa strada.

Domattina ripartirò alla volta dell’Italia, pronto per ricominciare, tra qualche giorno, a raccontare nuove emozioni.  Per ora, ma solo per ora, da Las Vegas è tutto… arrivederci al PPTour di San Marino!

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if   🙂

 

 

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